Morbo di Parkinson: Giornata mondiale contro la patologia degenerativa

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giornata-mondiale-morbo-parkinsonOggi, 11 aprile 2018, è la Giornale mondiale contro il morbo di Parkinson, una patologia degenerativa che affligge un vasto numero di persone nel mondo. Innanzitutto, quando si parla di Parkinson ci si riferisce a una malattia neurodegenerativa che evolve lentamente e progressivamente. Il male colpisce funzioni importanti dell’essere umano, come quelle del movimento e dell’equilibrio. I pazienti, a un certo punto, sono costretti a trascorrere le loro giornate sempre seduti.

Il Trattato sulla paralisi agitante di James Parkinson

Il morbo di Parkinson è compreso nel gruppo dei cosiddetti ‘Disordini del movimento’ ed è senza dubbio la patologia più frequente di tale raggruppamento. I tipici sintomi di Parkinson sono ben noti. Il nome del morbo è legato a James Parkinson, un farmacista chirurgo inglese del XIX secolo, che delineò la maggioranza dei sintomi della patologia in un taccuino, il ‘Trattato sulla paralisi agitante’. Il dottor Parkinson morì nel 1824.

La scienza ha fatto progressi anche sul lato del contrasto del Parkinson. Oggi la malattia è considerata un grave disturbo del sistema nervoso centrale causato dalla degenerazione lenta e progressiva delle cellule cerebrali presenti nella zona profonda del cervello. Tali cellule, come ogni neurone, innescano neurotrasmettitori responsabili della regolazione dei movimenti del corpo umano.

Parkinson: cause ignote

Sono stati condotti tanti studi sul Parkinson, eppure ancora non se ne conoscono le cause. Si ipotizza che la malattia degenerativa possa avere origini genetiche e ambientali. Le ‘vittime’ preferite del Parkinson sono gli uomini. Non è vero che la patologia colpisce solo gli anziani. Negli ultimi anni è aumentato il numero dei pazienti under 50. Per la cronaca, un paziente su 4 ha meno di 50 anni.

Si è sempre detto che i tipici sintomi del morbo di Parkinson sono il tremore e la difficoltà nei movimenti. Vero, ma ve ne sono altri, come rigidità muscolare, mancanza di equilibrio e postura anomala.

I medici dicono che esistono tanti sintomi che rappresentano prodromi della malattia, come stipsi, insonnia e depressione. Proprio quest’ultima si ravvisa spesso nelle donne e negli uomini con meno di 50 anni. Un’avvisaglia del Parkinson è l’opposizione ai medicinali antidepressivi.

Le cure

Non esistono attualmente medicinali per la cura e la prevenzione del morbo di Parkinson. I pazienti di solito vengono sottoposti alle terapie neuroprotettive fondate sulla somministrazione di farmaci.

Neii centri di ricerca più autorevoli si tende ad affrontare il Parkinson metodi basati sulle cellule staminali, strategie che tra l’altro sono usate per fronteggiare altre patologie neurodegenerative. Lo scopo è rigenerare le cellule cerebrali danneggiate.

Male che ha ucciso Papa Giovanni Paolo II

Il morbo di Parkinson ha colpito e ‘affondato’ anche personaggi del calibro di Papa Giovanni Paolo II, il famoso pugile Cassius Clay, Adolf Hitler, Leonardo Da Vinci, Leonid Breznev e Tiziano. In Italia sono oltre 300mila le persone affette dalla malattia degenerativa e si stima che tale numero raddoppierà nei prossimi 15 anni. Verranno colpiti non solo anziani ma anche molti under 50.

Oggi non esistono farmaci che recano grossi benefici ai malati di Parkinson. Gli effetti sono temporanei. I pazienti assumono mediamente 7 farmaci al giorno. Tale numero comunque può aumentare o diminuire a seconda della serietà della patologia. I farmaci spesso provocano effetti collaterali fastidiosi come inappetenza, nausea, aritmie cardiache, disturbi dell’umore e vomito.

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