Riscaldare i cibi nel microonde causa il cancro?
Da Redazione
Aprile 08, 2018
Chi usa spesso il forno a microonde ma anche chi non lo usa si sarà chiesto almeno una volta se scaldare i cibi con tale elettrodomestico sia pericoloso. Prima di fornirvi una spiegazione, fondata su dati scientifici, vogliamo spiegare meglio il funzionamento di uno degli elettrodomestici più usati nella società contemporanea. Innanzitutto bisogna precisare che i forni a microonde riscaldano il cibo mediante l’azione di radiazione a radiofrequenza, che conferisce poca energia.
Microonde non alterano il Dna
La scienza afferma che solamente le radiazioni ad elevata energia sono dotate di forte potere ionizzante, quindi possono alterare la struttura subatomica della materia e provocare alterazioni del Dna. Tali modificazioni incrementano il rischio di cancro. Gli alimenti scaldati nel microonde non sono radioattivi perché non esposti a radiazioni ionizzanti.
Se ci soffermiamo sull’aspetto nutrizionale, scaldare il cibo al microonde è meglio rispetto ai metodi tradizionali, anche se non è in grado di eliminare eventuali batteri e tossine negli alimenti. Il principale pericolo derivante all’utilizzo del forno a microonde è proprio legato alla pessima conservazione degli alimenti e al riscaldamento con tale elettrodomestico, non molto attivo contro i microbi.
Microonde scalda dall’interno all’esterno
A differenza dei classici metodi di cottura, che scaldano per conduzione o irraggiamento, quindi dall’esterno all’interno, quello al microonde cuoce innanzitutto l’interno degli alimenti, specialmente se sono pieni di grassi e acqua; poi viene scaldata la zona esterna. Una cottura dall’interno all’esterno, dunque, quella del forno a microonde.
Brevetto depositato nel 1946
C’è chi reputa il microonde un elettrodomestico moderno; in realtà il brevetto risale al lontano 1946. Il primo microonde venne messo in vendita l’anno successivo. Poi le aziende crearono modelli sempre più piccoli e funzionali, adatti anche per la cottura tra le mura domestiche, non solo dunque per i ristoranti e le mense. I primi modelli ad uso domestico di microonde vennero commercializzati negli Usa negli anni ’50. In tutti questi anni, il sistema di cottura al microonde è stato spesso esaminato ma mai nessuno ha notato rischi per la salute.
Per quale ragione si è diffusa la convinzione che il forno a microonde aumenta il rischio di cancro? Forse è stato frainteso il significato di microonde, ovvero radiazioni a radiofrequenza che finiscono nelle molecole di grasso e acqua. Queste iniziano a vibrare e generare calore. E’ proprio tale calore che scalda gli alimenti. Il termine microonde evoca la parola radiazione, come la luce solare e i raggi X. A differenza di questi, però, le microonde non causano mutazioni genetiche e, quindi, non aumentano il rischio di neoplasie.
Radiazioni: non tutte sono ionizzanti
Quando si parla di radiazione occorre fare dei distinguo. Non tutte infatti hanno l’attitudine ad eliminare un elettrone da una molecola o un atomo. Non tutte le radiazioni, perciò sono ionizzanti, ossia insidiose per il Dna.
In conclusione, usare il microonde è davvero pericoloso? Beh, la scienza dice che cuocere i cibi con tale elettrodomestico non provoca il tumore. L’unico pericolo è quello di essere colpiti da intossicazioni o infezioni perché, come precisato poc’anzi, il microonde non è in grado di eliminare eventuali cariche batteriche presenti negli alimenti al pari dei classici metodi di cottura, come ad esempio l’ebollizione. Si consiglia dunque di usare il microonde solo per scaldare cibi freschi o comunque lasciati in frigo per poco tempo.
Articolo precedente
Conto corrente per cani e gatti: ‘Amici Fedeli’ costa 6 euro al mese
Articolo successivo
Dormire poco danneggia il cervello: bastano 5 giorni
Redazione